Che cosa significa valutare? Nella pratica educativa, la valutazione è un processo abbastanza complesso da decifrare, ma che risulta fondamentale il raggiungimento degli obiettivi.
L’azione valutativa, in realtà, non riguarda solo il prodotto finale di una ricerca, presentazione o indagine, ma anche e soprattutto il processo antecedente che si riferisce alle abilità nel reperire il materiale di studio, alle capacità organizzative e di problem solving, alle capacità di ragionamento e meta cognizione.
Nel lavoro educativo, non si valuta solo il singolo fatto accaduto, ma tutto il processo che porta al raggiungimento di un determinato risultato.

L’obiettivo principale del mio lavoro educativo è quello di progettare interventi che permettano di facilitare l’apprendimento del bambino in difficoltà e favorire la sua piena inclusione in tutti i contesti di appartenenza (scuola, famiglia, sport, ecc.). Promuovere l’inclusione significa dare la possibilità a tutti di raggiungere traguardi di apprendimento nel riconoscimento delle potenzialità e dei limiti di ciascuno, osservando la differenza non come un punto di debolezza, ma come caratteristica comune che va tenuta in considerazione.

Queste sono le 3 fasi valutative che seguo:

  1. Consapevolezza degli apprendimenti che si possono sviluppare e definizione degli obiettivi. Concordo con il bambino quale direzione prendere, ovvero i traguardi da raggiungere e fornisco alcuni indicatori concreti attraverso i quali possa comprendere meglio le attività da svolgere.
  2. Raccolta di dati e informazioni e azioni di supporto educativo. Recupero del materiale necessario per lo svolgimento delle attività e supporto in caso di difficoltà.
  3. Accertamento dei progressi. Valutazione finale dei risultati: tutti gli obiettivi sono stati raggiunti? Quali no e per quale motivo? Processo a ritroso del percorso valutativo.

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