Il metodo della flipped classroom, una nuova avanguardia educativa

La flipped classroom o classe capovolta viene ideata nel 2007 a partire da un’intuizione che ebbero J. Bergmann e A. Sams, due docenti di chimica della Woodland Park High School del Colorado. I due insegnanti, quando iniziarono a fare delle video registrazioni delle proprie lezioni utili per gli studenti assenti, intuirono che poteva essere ancora più vantaggioso videoregistrare in anticipo tutte le lezioni di chimica e farle vedere agli alunni come compito a casa, per poi sfruttare il tempo a scuola ad assistere gli studenti nell’apprendimento dei contenuti della lezione.

L’intuizione di Bergmann e Sams deriva dall’osservazione che il momento più critico dell’apprendimento degli studenti non è quello dell’accesso ai contenuti, quanto quello della loro rielaborazione ed applicazione mediante lo svolgimento dei compiti a casa. È proprio durante questa fase che lo studente ha bisogno della presenza e del sostegno dell’insegnante.

Nel modello della flipped classroom, a differenza della lezione frontale, il tempo impiegato all’elaborazione e assimilazione dei contenuti, non avviene in forma autonoma e individuale, ma diventa parte di un processo di collaborazione attiva insieme all’insegnante e ai compagni.

Pertanto, il tempo a disposizione in classe, non dovendo più essere utilizzato per la tipica lezione, può essere dedicato alle attività chiave dell’apprendimento. In questo modo, si dà la possibilità agli studenti di seguire un’esposizione dei contenuti a casa e di farlo con i propri tempi e in base al proprio stile di apprendimento.

L’insegnante ha la possibilità di creare un ambiente strutturato in base alla tipologia di lezione che vuole affrontare, che può includere: lavori di gruppo tra studenti, ricerche/approfondimenti, lavori individuali, dimostrazioni e valutazioni.

Sono i docenti a stabilire quali contenuti è opportuno e necessario svolgere in classe e quali invece possono essere svolti autonomamente a casa. I docenti devono quindi compiere delle scelte ponderate tenendo in considerazione sia il livello di ogni singolo studente, che quello della classe in generale, e scegliere in base a questi le modalità didattiche potenzialmente più strategiche ed efficaci. In altri termini, i docenti sono chiamati a rendere i contenuti adatti e accessibili a tutti gli studenti.

Allo stesso tempo, gli alunni sono protagonisti della lezione che vivono in prima persona e prendono il controllo del proprio percorso di apprendimento, nel rispetto delle direttive del docente e degli interessi individuali.

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